Programma 2013
Evento n.27
Ulrich Beck
Ma perché l’Europa?
Perché l'Europa? E perché non solo l’Italia, la Germania, la Francia, la Polonia, il Regno Unito, la Svezia, la Lettonia e così via? Noi pensiamo sempre tutto secondo categorie nazionali: la società, lo stato, l'opinione pubblica, la sovranità e anche l'Europa. Ma l’Europa, per salvarci, non deve essere intesa così, né si deve darle questa forma. L'idea che oggi può stimolare i cittadini europei è quella di un’Europa “cosmopolitica”. Una visione dell'Europa che fa passare agli Europei la paura della perdita di identità e che si fonda sulla disponibilità e sulla capacità di guardare dalla prospettiva degli altri. Più gli Europei si sentiranno sicuri e riconosciuti nella dignità delle loro nazioni, meno si chiuderanno a riccio nel loro stato e difenderanno i valori europei nel mondo. È in questa Europa “cosmopolitica”, in cui le persone hanno radici e ali, che Ulrich Beck vorrebbe vivere.
https://www.festivaldellamente.it/it/live-streaming-alessandro-barbero/insegna Sociologia presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, la London School of Economics e la Harvard University. Con il volume La società del rischio. Verso una seconda modernità (Carocci editore, 2000) si è affermato come uno dei principali pensatori europei. Collabora con la Repubblica. La sua attività di ricerca riguarda la sociologia del rischio, la trasformazione del lavoro, le disuguaglianze sociali, il cosmopolitismo. Tra i suoi libri: Il normale caos dell’amore (con E. Beck-Gernsheim, Bollati Boringhieri, 2008); La società cosmopolita. Prospettive dell’epoca postnazionale (2003), Costruire la propria vita (2008), La crisi dell’Europa (2012) per il Mulino; Il Dio personale. La nascita della religiosità secolare (2009), Potere e contropotere nell’età globale (2010), Disuguaglianza senza confini (2011), L’amore a distanza. Il caos globale degli affetti (con E. Beck-Gernsheim, 2012), Europa tedesca. La nuova geografia del potere (2013) per Editori Laterza.
Evento n.18
Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati
Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute
Evento n.32
Francesca Alfano Miglietti, Antonio Marras
Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano