Il dibattito pubblico italiano è da alcuni anni soffocato dall’emotività e dal sensazionalismo: la razionalità è stata messa in disparte e le conseguenze si leggono prima di tutto nella nostra informazione e nella qualità del nostro ragionare politico. In tempi in cui i social network sono capaci di imprimere grandi accelerazioni alla discussione e in cui le immagini prevalgono sulle parole, è diventato urgente e necessario proporre con convinzione dibattiti laici e razionali, e dare un maggior valore alle parole che si usano. Due storie degli ultimi mesi sono illuminanti del prevalere di paure e irrazionalità: il dibattito scatenato dall’operazione Mare nostrum, con l’arrivo dal mare di decine di migliaia di persone dal nord Africa, e il caso Stamina, la presunta terapia per le malattie neurodegenerative rivelatasi una gigantesca truffa. Entrambe queste storie sono state capaci di scatenare campagne molto aggressive, di associazioni, partiti politici, semplici cittadini. In alcuni momenti è stato quasi impossibile ragionare e permettere il più elementare confronto delle idee. Il ruolo dell’informazione, in una democrazia sana e per una democrazia funzionante, oggi più che mai, deve essere quello di offrire ai cittadini gli strumenti per ragionare, per battere le paure, per non farsi travolgere dalle immagini e dalle emozioni. Ma questo ruolo va giocato con grande forza e con molta chiarezza. Non bisogna farsi paralizzare dal populismo e dall'irrazionalità e non bisogna arrendersi all’idea che le priorità dell’agenda pubblica siano dettate dalla potenza dei decibel o dall’aggressività.
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Mario Calabresi scrittore e giornalista, nato nel 1970 a Milano, è direttore del quotidiano La Stampa dal 2009. Ha lavorato come cronista parlamentare all’Ansa e alla redazione romana de La Stampa. È stato caporedattore centrale de la Repubblica, e nel 2007-2008 come corrispondente da New York per lo stesso quotidiano ha seguito tutta la campagna presidenziale americana e l’elezione di Barack Obama. Ha scritto Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo (2007); La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi (2009); Cosa tiene accese le stelle. Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro (2011), tutti pubblicati con Mondadori. Il suo ultimo libro si intitola A occhi aperti e contiene le interviste a dieci grandi fotografi che raccontano i momenti in cui la Storia si è fermata in una fotografia (Contrasto, 2013). Nel 2011 ha condotto su Rai 3 il programma Hotel Patria.