Programma 2013
Evento n.28
Lella Costa
Di cosa parliamo quando parliamo di ironia
«L'ironia è una dichiarazione di dignità. È l'affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita»: a partire da questa definizione di Romain Gary, Lella Costa spiega come l’ironia sia un costante tentativo di libertà di pensiero, di onestà intellettuale, l’antidoto a ogni forma di assolutismo e integralismo. L’ironia è un metodo di interpretazione del mondo che consiste nell'essere capaci di modificare prospettiva e punto di vista. È essere stoici senza farlo pesare e intelligenti senza farsi notare, è frequentare il dubbio e diffidare delle verità conclamate. Un esercizio quotidiano di sopravvivenza, indispensabile per affrontare la vita. Una «dichiarazione di identità», assoluta e non negoziabile. E dunque, oggi più che mai, indispensabile.
https://www.festivaldellamente.it/it/live-streaming-alessandro-barbero/è una delle più amate autrici e attrici teatrali italiane. Dopo l’esordio nel 1980 con il monologo Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze, debutta nel 1987 con il primo spettacolo di cui è anche autrice, Adlib, a cui seguiranno, tra gli altri, Un’altra storia (1998) Precise Parole (2000) e Traviata (2002) con la regia di Gabriele Vacis; Femminile e singolare. Vedi alla voce poetessa (2010); Alice, una meraviglia di Paese (2005), Amleto (2007), Ragazze, nelle lande scoperchiate del fuori (2009), Arie (2011) e Casomai senza un saluto (2013) con la regia di Giorgio Gallione. I testi dei suoi spettacoli teatrali sono contenuti in La daga nel loden (1992), Che faccia fare (1998), In tournée (2002) e Amleto, Alice e la Traviata (2008), editi da Feltrinelli. Impegnata anche con la televisione, il cinema e la radio, è autrice di La sindrome di Gertrude. Quasi un’autobiografia (con A. Càsoli, Rizzoli, 2009); Come una specie di sorriso (Piemme, 2012).
Evento n.18
Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati
Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute
Evento n.32
Francesca Alfano Miglietti, Antonio Marras
Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano