Programma 2013
Evento n.26
Silvio Garattini
Invecchiamento cerebrale: un’epidemia del terzo millennio
Invecchiamo. Tutti. E sempre di più. Sia perché l'aspettativa di vita, grazie alla ricerca, sta crescendo significativamente, sia perché gli anziani aumentano e i giovani diminuiscono. Ma come invecchiamo? Cosa succede alla nostra mente? Quali sono le malattie dell'invecchiamento? E soprattutto, perché non ci stiamo preparando a questo cambiamento epocale? La società, i media – e forse anche noi stessi – rimuovono il problema della vecchiaia e dell'invecchiamento cerebrale, che invece sarà la vera piaga del terzo millennio. La risposta sta solo nella ricerca scientifica, in un'adeguata e ponderata preparazione socio-sanitaria, e specialmente in una giusta prevenzione: solo così noi e il nostro cervello potremo invecchiare bene.
https://www.festivaldellamente.it/it/live-streaming-alessandro-barbero/ha fondato nel 1963 e dirige l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, che ha prodotto oltre 13.000 pubblicazioni scientifiche in cancerologia, chemioterapia e immunologia dei tumori, neuropsicofarmacologia, farmacologia. Autore di centinaia di lavori scientifici e volumi nel campo della farmacologia, è il fondatore della European Organization for Research on Treatment of Cancer. Ricopre numerosi prestigiosi incarichi all’interno dei più importanti organismi scientifici europei. È membro del CdA dell'Istituto Superiore di Sanità, presidente della European Society of Biochemical Pharmacology, vice-presidente del Consiglio Superiore di Sanità, presidente della Commissione Ricerca e Sviluppo dell'Agenzia Italiana del Farmaco, componente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Tra i suoi libri: Fa bene o fa male? Salute, ricerca e farmaci: tutto quello che bisogna sapere (Sperling & Kupfer, 2013).
Evento n.18
Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati
Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute
Evento n.32
Francesca Alfano Miglietti, Antonio Marras
Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano