Programma 2013
Evento n.10
Massimo Cirri, Jonathan Coe
Sense of humour: uno stile di vita
La risata è una forza che unisce e non divide, è prima di tutto qualcosa che ci dà conforto e che ci porta a entrare in intimità con gli altri esseri umani. Jonathan Coe è cresciuto nutrito dalla cultura dell’ironia e humour inglese in cui le persone non si dicono mai esattamente ciò che pensano, anzi, nascondono sempre le proprie reali intenzioni dietro una barricata di doppi sensi. È la quintessenza del modo di pensare, parlare, scrivere ed essere britannici nella politica, nella vita familiare e nella letteratura. «Qualche volta avrei voluto scappare, essere diverso, ma devo riconoscere che sono un prodotto dell’ironia e a questo ho ispirato tutti i miei libri». Accomunati dall’utilizzo dell’ironia come forma di denuncia e di stimolo alla riflessione, Coe e Cirri dialogano sul sense of humour come strumento di analisi e chiave interpretativa del mondo.
https://www.festivaldellamente.it/it/live-streaming-alessandro-barbero/Massimo Cirri è psicologo e giornalista. Ha lavorato per 25 anni nei servizi pubblici di salute mentale. È autore e voce di Caterpillar, Radio 2. Ha scritto, tra gli altri: Un’altra parte del mondo (2016) per Feltrinelli e Sette tesi sulla magia della radio (2017) per Bompiani. Con C. D’Ambros ha realizzato il documentario Quello che serve. Un viaggio nelle radici del Servizio Sanitario Nazionale (Rai 3, 2020).
laureato a Cambridge e a Warwick, è considerato uno dei più importanti talenti narrativi inglesi. È autore di tre biografie (H. Bogart, J. Stewart e B.S. Johnson), due libri per ragazzi (La storia di Gulliver raccontata da Jonathan Coe, l’Espresso, 2011; Lo specchio dei desideri, Feltrinelli, 2012) e numerosi romanzi, tra cui: La pioggia prima che cada (2007), I terribili segreti di Maxwell Sim (2010), V.O. (2011), Expo 58 (agosto 2013) per Feltrinelli.
Evento n.18
Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati
Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute
Evento n.32
Francesca Alfano Miglietti, Antonio Marras
Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano