Programma 2013
Evento n.9
Nicola Gardini
La lacuna
Un incontro che tratta di cose non dette: omissioni, riduzioni, abbreviazioni, contrazioni, cancellazioni, eliminazioni, abolizioni, scorciature, tagli, mancanze, di varia natura ed entità. Non si parlerà di linguistica, neppure di neuroscienza – seppure sia un campo del sapere nato dall’indagine di veri e propri buchi, "i deficit” – ma di letteratura, una “letteratura della lacuna”. Nessuno l’ha fatto finora. Da Omero a Primo Levi, da Dante a Virginia Woolf, la letteratura non è fatta solo di parole e affermazioni, ma anche di silenzi, e questi silenzi parlano. La lacuna, proprio in virtù dell’omissione che la caratterizza, induce il lettore a presupporre l’esistenza di quel che non appare, e dunque ad attribuire all’invenzione verbale lo statuto di verità. La lacuna produce quindi un’esperienza estetica in cui il trauma della sottrazione è compensato dal rito – più o meno consapevole – dell’integrazione e del restauro.
https://www.festivaldellamente.it/it/live-streaming-alessandro-barbero/è professore di Letteratura italiana e comparata presso l’Università di Oxford e collabora come critico letterario con i principali giornali italiani (la Repubblica, Corriere della Sera, la Domenica del Sole 24 Ore) e con il Times Literary Supplement; è nel comitato di redazione delle riviste Poesia e Paragone. È autore di saggi letterari, romanzi, raccolte di poesia e traduzioni poetiche dal latino e dall’inglese. I saggi più recenti sono Viva il latino (2016) e Con Ovidio. La felicità di leggere un classico (2017), entrambi pubblicati da Garzanti. Tra i romanzi, Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012, Premio Viareggio 2013) e La vita non vissuta (Feltrinelli, 2015). Sta attualmente illustrando un suo libro di poesie per bambini, che uscirà l’anno prossimo per Salani.
Evento n.18
Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati
Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute
Evento n.32
Francesca Alfano Miglietti, Antonio Marras
Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano