Evento n.3

La letteratura è il luogo migliore per l’esplorazione del male perché interroga le vite, le persone, non i concetti. Anche se vite e persone sono immaginarie, questo non significa che non siano vere e autentiche. Leggendo un romanzo siamo chiamati a diventare gli altri, che spesso sono i più scomodi: coloro che il male lo hanno compiuto (i protagonisti di Delitto e castigo e di A sangue freddo), oppure che lo hanno subito (i vinti di Verga). Ma affrontare il male a viso scoperto è anche l’unico modo per reagire con uno scarto netto verso il bene. Rendersi conto che ognuno di noi contiene entrambe le possibilità, e che ogni persona non è solo la sua colpa o il suo trauma, è uno degli insegnamenti più importanti che riceviamo dalla letteratura. Siamo storie, non definizioni. Siamo fatti di libertà e cambiamento, sempre più forti del male che ingabbia e annienta.