Programma 2014
Edizione 2014
Il Festival della Mente è un cantiere aperto dove si produce un insolito tipo di cultura. Non quella che si trasmette nelle aule universitarie, né quella che si elabora nei convegni scientifici, né quella per pochi che viene veicolata dai libri. A Sarzana, nell’ultimo fine settimana di agosto, sotto i tendoni strapieni, artisti e scienziati, [...]
Il Festival della Mente è un cantiere aperto dove si produce un insolito tipo di cultura. Non quella che si trasmette nelle aule universitarie, né quella che si elabora nei convegni scientifici, né quella per pochi che viene veicolata dai libri. A Sarzana, nell’ultimo fine settimana di agosto, sotto i tendoni strapieni, artisti e scienziati, scrittori e ricercatori narrano le cose più belle che hanno capito o scoperto. Lo fanno senza toga e senza difese di ruolo, in maniche di camicia, a pochi metri da chi è venuto a condividere quell’esperienza culturale. Realizzano una divulgazione intelligente e raffinata dei segreti della loro disciplina spartendo l’emozione della conoscenza. Le persone sedute dinnanzi a loro sono venute apposta per partecipare al rito della condivisione del sapere, della cultura, dell’arte. È questa la cultura speciale e preziosa che si produce nel cantiere del festival di Sarzana: nella mente dei partecipanti si innescano nuovi modi di guardare una parte del mondo. Quest’anno ho raccolto da Giulia Cogoli con grande curiosità e un po’ di timore il prezioso testimone della direzione del Festival della Mente. L’edizione 2014 presenterà elementi di continuità e di novità rispetto alle edizioni precedenti: da una parte sarà dedicata all'indagine approfondita e alla messa in scena della creatività in arti e campi diversi, dall'altra all'analisi della complessa relazione fra generazioni nel contesto attuale. Dall’unione di queste due aree tematiche scaturirà una straordinaria occasione di incontro e condivisione fra chi produce cultura e chi cerca la conoscenza. Sono grato alla Fondazione Carispezia, e in particolare al presidente Matteo Melley, che mi ha dato fiducia e lasciato libero di sbagliare, al Comune di Sarzana e al sindaco Alessio Cavarra, che mi hanno accolto come amico della città. Infine, un grazie di cuore a Benedetta Marietti che ha condiviso le scelte del programma, suggerendo e proponendo soluzioni intelligenti, e a tutti i collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione del festival.
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